Come e perché l’istituzione di un Ordine dei fisioterapisti è un grande vantaggio per tutti i cittadini, che possono avere ancora più fiducia nella loro competenza e professionalità
Una delle domande più comuni che ognuno di noi si fa quando ci rivolgiamo a un professionista sanitario
è “quanto posso fidarmi di questa persona e della sua preparazione?”.
Da una parte, infatti stiamo per affidare a lui o lei uno dei beni più importanti che abbiamo, la nostra
salute. Dall’altra abbiamo necessità di poterci fidare – e affidare – perché solo se c’è fiducia tra paziente e professionista possiamo attivare la compliance, ovvero quella compartecipazione attiva che permette ai percorsi di cura di esplicare al meglio i loro effetti.
E dunque, come si crea questa tanto importante e preziosa fiducia? Certo la frequentazione, il tempo e la conoscenza aiutano a creare rapporti più profondi, come avviene in tutte le relazioni, e possono quindi contribuire a costruire una fiducia solida e duratura anche tra professionisti sanitari e cittadini. Ma prima?
Prima possono essere utili anche altri strumenti come certificazioni, attestazioni e la presenza di Ordini
professionali che fungano da organi di garanzia. Proprio come quelli che, per la professione fisioterapica, sono nati il 15 dicembre 2022 con la creazione degli Ordini territoriali dei Fisioterapisti Italiani (chiamati OFI) e della loro Federazione Nazionale, la FNOFI.
Fino a quel momento, infatti, la professionalità dei fisioterapisti era certificata, certo, ma dalla presenza di un albo all’interno dell’ordine multiprofessionale dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle
professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. L’istituzione di ordini territoriali
federati nazionalmente rappresenta quindi un tassello importante di un percorso di evoluzione qualitativa della professione, che ha così raggiunto nuovi e più alti livelli di garanzia nei confronti dei cittadini.
Chiunque oggi voglia essere un fisioterapista, infatti, non solo deve superare il test di ammissione per
accedere a un percorso universitario apposito che dura tre anni, ma deve completarlo con profitto e
superare l’esame di stato di abilitazione alla professione.
Ed è qui che gli Ordini territoriali entrano in gioco per garantire i cittadini: i rappresentanti degli Ordini
devono essere presenti per legge a tutte le sessioni degli esami di stato, in modo che siano gli stessi
fisioterapisti a vigilare sull’accesso alla professione dei loro colleghi di domani. Infine, dal dicembre
scorso ogni fisioterapista che vuole esercitare la professione deve anche essere iscritto all’Ordine, con
tutto quello che questo comporta in termini di formazione professionale continua – ovvero l’obbligo di
aggiornare e allargare le proprie conoscenze di anno in anno – e di possibili sanzioni se la sua condotta è giudicata inappropriata dall’ordine stesso.
La nascita degli Ordini territoriali dei Fisioterapisti e della Federazione Nazionale, quindi, è un’ulteriore e
forte tutela per tutti i cittadini che decidono di rivolgersi a questi professionisti per soddisfare la propria
domanda di salute o per migliorare la propria qualità di vita: le competenze dei fisioterapisti sono infatti
sempre più importanti per l’intero Sistema sanitario nazionale, ed è per questo che gli Ordini vogliono
assicurare ai cittadini che ognuno dei loro iscritti può sempre tutelare al meglio il loro diritto alla salute.
(Photo credits: Yan Krukau/Pexels)